Come già chiarito in precedenza, un cibo può essere definito tradizionale perché preparato secondo criteri
religiosi, significando l’adesione a un codice di comportamento, che possiamo definire morale, che
esprime la fede nel proprio Dio. Oggi, tuttavia, quando si parla di cibo tradizionale si intende di solito che
per prepararlo si sono utilizzati solo ingredienti provenienti dal territorio di origine, che danno un gusto e
una consistenza ben definiti, unici.
Da bambini, il momento dei pasti rappresenta il modo di cementare i rapporti familiari, cosicché il cibo
resta poi per tutta la vita un legame tangibile con il nostro vissuto: non solo con la famiglia, ma anche con
il luogo di nascita e la storia personale; da adulti, la cena a due, magari in un costoso ristorante di grido, è
spesso il preludio a un convegno amoroso. Per tutte queste ragioni, il cibo consolida il senso di
appartenenza a una comunità, ristretta o allargata che sia: è come una carta d’identità che ci dice chi siamo
e da dove veniamo.